Morte Arouri, Hezbollah con Hamas: possibile estensione della guerra
Dopo la morte dell’esponente di Hamas, il leader dell’organizzazione paramilitare libanese Hezbollah, Sayyed Hassan Nasrallah, ha giurato di reagire a qualsiasi attacco israeliano a esponenti palestinesi in Libano.
“Chiunque sia stato, deve essere chiaro che questo non è stato un attacco allo Stato libanese. Non è stato un attacco nemmeno a Hezbollah. È stato un attacco chirurgico contro la leadership di Hamas. Chiunque sia stato, ha un problema con Hamas. È molto chiaro”.
Il portavoce israeliano Mark Regev ha messo cautela nelle dichiarazioni seguite all’uccisione del numero due di Hamas, Saleh al-Arouri, in territorio libanese.Un drone ha centrato l’edificio di un quartiere sciita di Beirut, roccaforte di Hezbollah, dove si trovava l’esponente di Hamas. Arouri era il vice del leader politico supremo di Hamas, Ismail Haniyeh, e guidava il gruppo in Cisgiordania. È stato anche un importante collegamento con Hezbollah.
La reazione di Hezbollah
Dopo la morte dell’esponente di Hamas, il leader dell’organizzazione paramilitare libanese Hezbollah, Sayyed Hassan Nasrallah, ha giurato di reagire a qualsiasi attacco israeliano a esponenti palestinesi e di Hamas in Libano.
Sul confine israelo-palestinese gli scontri tra Hezbollah e l’Idf sono quasi quotidiani da quando, quasi tre mesi fa, è iniziata la campagna militare di Israele a Gaza. Ma finora la milizia libanese è apparsa riluttante a un’escalation dei combattimenti. Una risposta più incisiva potrebbe far precipitare il conflitto in una guerra totale al confine settentrionale di Israele.
“Un grave attacco al Libano e al suo popolo”
Hezbollah ha definito l’operazione “un grave attacco al Libano, al suo popolo, alla sua sicurezza, sovranità e resistenza. Affermiamo – ha detto la milizia – che questo crimine non passerà mai senza risposta e punizione”.
Non solo l’organizzazione paramilitare, insediata soprattutto nel sud del Libano, ma anche il primo ministro libanese ad interim libanese Najib Mikati punta il dito contro Israele e “denuncia la violazione della sovranità da parte di Israele al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite dopo l’attacco all’ufficio di Hamas nel sud di Beirut, secondo il governo libanese” come si legge nel post su X.
Dall’inizio dell’offensiva israeliana di Gaza, i libanesi temono che il loro Paese possa essere trascinato nel conflitto. Nel 2006 Hezbollah e Israele si sono fronteggiati in una guerra di 34 giorni, che ha fatto oltre mille vittime libanesi e più di un milione di sfollati.
Gli Stati Uniti non vogliono l’escalation
L’uccisione di Saleh al-Arouriarriva prima di una visita nella regione del segretario di Stato americano, Antony Blinken. Gli Stati Uniti cercano di evitare un’estensione del conflitto: Washington ha ripetutamente avvertito Hezbollah – e il suo sostenitore regionale nonché finanziatore, Iran – di non intensificare la violenza.
In palio c’è il fragile processo di normalizzazione avviato nella regione: un anno fa, con la mediazione di Stati Uniti e governo libanese, gli Hezbollah avevano sottoscritto uno storico patto per la spartizione delle risorse energetiche con Israele, definendo il confine marittimo tra i due Paesi a largo delle coste libanesi e israeliane.
, 2024-01-03 06:31:54