Quanti soldi servono all’Ucraina?
L’Ucraina è alle prese con un grosso deficit finanziario a causa dell’invasione russa: solo l’assistenza dei Paesi occidentali può aiutare il Paese a resistere
Il governo di Kiev ha destinato metà delle spese per il 2024 al settore della difesa: in tutto 82 miliardi di euro. Lo sforzo bellico, sommato alla diminuzione delle entrate fiscali per un’economia martoriata, ha svuotato le finanze nazionali. Il Paese è dunque intrinsecamente dipendente dall’assistenza finanziaria di donatori stranieri, soprattutto Unione Europea, Stati Uniti e altri Stati del G7.
Gli aiuti occidentali mantengono in piedi l’Ucraina
Il ministero delle Finanze ucraino stima che il Paese avrà bisogno di 37,3 miliardi di dollari, pari a 34,45 miliardi di euro , in contributi esterni per tutto il 2024, in leggero calo rispetto all’importo ricevuto nel 2023. Soldi destinati a coprire gran parte del deficit previsto, di 39 miliardi di euro.
In una dichiarazione a Euronews, il ministero dice di aspettarsi 12,5 miliardi di euro dall’Ue quest’anno come parte di un fondo speciale quadriennale da 50 miliardi di euro, mentre gli Stati Uniti hanno promesso 11,8 miliardi di dollari in assistenza finanziaria.
Kiev conta anche sull’approvazione di oltre cinque miliardi di euro di prestiti da parte del Fondo Monetario Internazionale. Il resto dovrebbe arrivare dagli altri alleati occidentali, in particolare Regno Unito, Norvegia, Canada e Giappone.
Le iniezioni di denaro serviranno a finanziare l’istruzione, l’assistenza sanitaria, la protezione sociale e le pensioni di vecchiaia, nonché l’assistenza agli sfollati interni e ai cittadini vulnerabili. In altre parole, nel 2024 saranno i fondi dei Paesi occidentali a mantenere in piedi i servizi statali.
Ma oggi l’Unione europea che gli Stati Uniti si trovano in una situazione di stallo politico per cui non sono in grado di inviare denaro all’Ucraina.
A Washington, la proposta del presidente Joe Biden è bloccata al Congresso, dove i repubblicani chiedono concessioni legate all’immigrazione e al controllo delle frontiere in cambio del via libera a nuovi fondi per l’Ucraina.
A Bruxelles, il fondo da 50 miliardi di euro è bloccato dal primo ministro ungherese Viktor Orbán , che suscita frustrazione con richieste difficili da accettare per le istituzioni e un atteggiamento inflessibile. Il veto di Orbán sarà in cima all’ordine del giorno di un Consiglio europeo straordinario previsto l’uno febbraio.
Lo stallo simultaneo ha costretto il governo di Kiev ad adottare misure provvisorie per evitare il collasso dei servizi essenziali. Ma il ministero delle Finanze avverte che questa soluzione temporanea non può essere estesa all’infinito.
“Tuttii nostri partner condividono il senso di urgenza e comprendono chiaramente la necessità di ulteriori finanziamenti esterni stabili e prevedibili, per preservare la stabilità macrofinanziaria e sostenere i progressi ottenuti nel 2023”, ha dichiarato a Euronews un portavoce del ministero. “Contiamo che l’Ue approvi il suo fondo per l’Ucraina all’inizio di febbraio”.
, 2024-01-30 16:22:38