Russia-Ucraina, la Corte dell’Aia respinge la causa intentata da Kiev
L’Ucraina aveva denunciato la Russia per la violazione di due Convenzioni internazionali, una sul terrorismo l’altra sulla discriminazione razziale. La Corte internazionale di giustizia ha accolto solo due punti, respinto anche il risarcimento
Mercoledì la Corte internazionale di giustizia dell’Aia ha respinto quasi tutte le richieste dell’Ucraina sulla violazione da parte della Russia di due Convenzioni internazionali.
Nel 2017 l’Ucraina aveva denunciato Mosca per la violazione della Convenzione per la repressione del finanziamento del terrorismo e per quella sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale.
L’accusa era di aver finanziato i ribelli separatisti nell’est del Paese, definendo le regioni separatiste di Donetsk e Lugansk “organizzazioni terroristiche finanziate dalla Russia”, e di aver discriminato la comunità multietnica della Crimea. Kiev parlò di una campagna mirata contro i tartari di Crimea e gli ucraini.
La Corte ha ritenuto le accuse in gran parte infondate: per quanto riguarda il testo sul terrorismo, la Russia non ha adempiuto ai suoi obblighi solo su una disposizione della Convenzione, quella “di condurre indagini contro individui che presumibilmente potrebbero finanziare il terrorismo in Ucraina”, ha dichiarato il presidente della Cig Joan Donoghue.
“La Corte respinge tutte le altre richieste dell’Ucraina in relazione alla Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale”, si legge poi nell’ordinanza che però condanna Mosca per aver violato i suoi obblighi ai sensi degli articoli 2 e 5 nel modo in cui ha implementato il sistema educativo in Crimea dopo l’occupazione del 2014, che ha discriminato l’insegnamento in lingua ucraina.
Il tribunale dell’Aia ha anche respinto la richiesta di Kiev di un risarcimento da parte di Mosca per gli attacchi nell’Ucraina orientale attribuiti ai ribelli ucraini filorussi, tra cui l’abbattimento del volo 17 della Malaysia Airlines nel luglio 2014, nel quale morirono tutti i 298 passeggeri e l’equipaggio.
La reazione di Kiev
I rappresentanti del governo ucraino hanno dichiarato che la sentenza della Corte internazionale di giustizia è comunque una “pietra miliare” da cui partire e andare avanti.
L’avvocato che rappresenta l’Ucraina presso il Tribunale, Anton Korynevych, ha dichiarato che si tratta di un “giorno davvero importante” perché la Corte ha comunque stabilito per la prima volta che la Russia ha “violato il diritto internazionale”.
“Questa è la prima volta che la Federazione Russa viene definita ufficialmente, legalmente, un violatore del diritto internazionale. Quindi è davvero di grande valore, e speriamo e capiamo che sarà una pietra miliare importante per andare avanti con i nostri prossimi casi. In particolare in questo Tribunale ma non solo, in altri tribunali, in altre giurisdizioni”, ha commentato Korynevych.
Vladimir Putin pensa ai territori ucraini occupati
Anche il presidente russo Vladimir Putin pensa ai territori ucraini occupati. Mercoledì il leader del Cremlino ha presieduto una riunione sullo sviluppo economico delle regioni.
Lo scorso anno Mosca ha speso quasi duemila miliardi di rubli per un programma di sviluppo “globale” delle parti delle regioni di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson occupate dalla Russia. Oltre due milioni di residenti locali stanno già ricevendo pagamenti per la sicurezza sociale.
“L’economia si sta gradualmente riprendendo, compresa l’industria. Più di un centinaio di imprese nei settori dell’ingegneria meccanica, della metallurgia, dell’industria mineraria e di altre importanti industrie in tutte queste regioni hanno ripreso a lavorare. È stato istituito un sostegno per gli agricoltori, le banche e i negozi sono operativi”, ha dichiarato Putin, che ha esortato le banche russe a iniziare a lavorare nei territori occupati.
“Tutto ciò che si temeva prima – le sanzioni – è già accaduto. Cosa c’è da temere? Dovete entrare in questi territori e lavorarci più attivamente”, ha detto.
, 2024-02-01 08:23:12