I cinque punti della storia di Marten De Roon con l’Atalanta: il calciatore che si trasforma in leggenda
Il capitano e centrocampista dell’Atalanta Marten De Roon compie gli anni. La sua grande storia a Bergamo raccolta in cinque punti
Marten De Roon. La rappresentazione attuale di che cosa voglia dire giocare nell’Atalanta Bergamasca Calcio: sacrificio, crescita, voglia di portare il nome di Bergamo in alto e soprattutto quella maglia sudata che non deve mai mancare al di là del risultato. Ecco la sintesi di De Roon in cinque punti.
1 – L’ARRIVO A BERGAMO: A tutti gli effetti il primo colpo alla Sartori, quando il ragazzo stava all’Heerenveen. La sua presentazione fu da brividi alla Festa della Dea pronunciando come prime parole da atalantino “Pota, scéc forza Atalanta!”. Quel primo contatto diretto con i tifosi che fu una fotocopia di quello che avvenne nel 1984 con Stromberg.
2 – “SO TURNAT A LA ME CA”: Certi amori non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano. Un anno in Inghilterra con il cuore rimasto ancora a Città Alta, e l’Atalanta in Europa aveva bisogno di un grande colpo per entusiasmare la piazza: riportare l’erede di Glenn a Bergamo. Pur di ritornare De Roon si ridusse lo stipendio ripresentandosi con un patriottico: «Só turnát a la mé cà».
3 – A GUARDIA DI UNA FEDE: Rappresentare l’Atalanta non è qualcosa legato solo al discorso campo, bensì quello di essere guardiano dell’intera città di Bergamo, ed è stato l’atteggiamento di De Roon a farlo diventare la bandiera amata dai tifosi. Primo a metterci la faccia nei momenti difficili, trascinatore e riferimento per i nuovi arrivati, un’amore per i colori nerazzurri che si unisce anche alla sua ironia in grado di contagiare chiunque. Da brividi nel 2017-2018 la sua esultanza con gli spalti a fine partita, e il coro sulle note di Goldrake lo ha consacrato come uno dei personaggi atalantini più amati.
4 – VINO BUONO, VITA ETERNA: Il giovane che diventa fuoriclasse e poi leader. De Roon è uno dei centrocampisti migliori che l’Atalanta abbia mai avuto nella sua storia: 332 presenze dove è secondo solo a Bonacina, 17 goal, 23 assist e nel mezzo essere stato perno nella prima Champions League dell’Atalanta, e quando invecchia diventa ancora più buono: come il vino rosso.
5 – L’EREDITA’ DI GLEEN: Come i padri hanno raccontato ai loro figli cos’era Stromberg per l’Atalanta, i futuri padri racconteranno ai loro figli chi era Marten De Roon: l’eredità raccolta e tramandata per far capire che le bandiere nel calcio, seppur poche, esistono ancora. Certo, i campioni passano e la storia della Dea va avanti, ma chi ha onorato la maglia con dovere e impegno rimarrà sempre inciso in quella storia chiamata Atalanta.