Il Villaggio si anima nel giorno della festa, tutto per Sinner
“Djokovic è un cannibale, è il più forte” – riflettono invece Maura e Fabrizio, arrivati in macchina a Torino da Firenze – “Ma Jannik è cresciuto e oggi avrà il pubblico tutto dalla sua, si può fare”. Riuscire a vincere in due set significherebbe ottenere il pass per le semifinali, ma anche vincere in tre set potrebbe essere sufficiente per l’azzurro per superare il turno a patto che Stefanos Tsitsipas riesca a battere il danese Holger Rune nel match d’apertura.
“Rune è fastidioso, più fastidioso di Djokovic, e mi è sembrato in netta ripresa. Speriamo che la sfida contro di lui non sia decisiva”, sospira Emanuela, torinese doc, uscendo da uno dei campi di pickleball allestiti nel playgarden. Sono riflessioni e osservazioni da cui si tengono invece alla larga le scolaresche qui arrivate, racchette in mano e sorriso ben stampato in volto: “Janniiiiiik, Janniiiiik!”. Impossibile afferrare qualsiasi generalità, così come instillare loro qualsiasi tipo di dubbio: “Vince Sinner”, “Forza Sinner!”.