Danielle al settimo cielo: Il giorno più bello senza rimpianti
L’ultimo anno della mia carriera – una decisione già presa da tempo e irreversibile, stando a quanto dico io stessa – ma anche la stagione più bella. Miami 2024, sul fronte WTA, ha messo in mostra una donna forte, una giocatrice con un passato (recente) importante e un futuro ormai scritto lontano dai campi. Mentre la pressione si fa meno pesante e il braccio si libera più sciolto che mai, arriva un titolo imprevisto ma bellissimo, il più prestigioso della mia carriera.
“Per me – le parole di Danielle Collins – si tratta di un sogno che si è avverato, aver giocato costantemente al livello a cui ho giocato nelle ultime due settimane. È stato davvero un viaggio inatteso. Ho 30 anni, questa era la mia prima finale in un torneo da 1000, ed è stata un’esperienza diversa da tutto ciò che ho vissuto finora. È stato incredibile uscire oggi e sentire l’energia dei tifosi e sentirmi come se stessi giocando davanti a migliaia dei miei migliori amici, è stato semplicemente surreale. Non dimenticherò mai questo giorno”.
Un’emozione e un’esperienza così intensa da far pensare a una revisione della decisione di ritirarsi? No, non scherziamo. “Sento che tutte queste domande sull’argomento nascondono un po’ di benevolenza, perché immagino che molte persone vorrebbero continuare a vedermi giocare. Ma, come ho detto, ho alcuni problemi di salute e, con queste questioni, tutto diventa più complicato. Spero che tutti possano rispettare la mia scelta. È una decisione molto emotiva e personale”.
Non è solo il fatto di aver vinto il torneo più importante della mia carriera nell’ultimo anno nel Tour. È anche il fatto di essere riuscita nell’impresa praticamente in casa. Io, una ragazza nata a Saint Petersburg, Florida, che trionfa a Miami. “Elena stava giocando bene, mi stava spingendo indietro e costringendomi davvero ad inventare qualcosa di nuovo, a tirare più forte e a cercare varchi nella sua difesa. Ma sono umana, quindi a volte mi siedo lì e penso: è troppo bello per essere vero? Perderò la capacità di gestire la palla oggi? Inciamperò e cadrò? È un pensiero che mi attraversa la mente. Quindi ho semplicemente cercato di rimanere concentrata e concentrarmi su ciò che dovevo fare, tatticamente e tecnicamente, apportando modifiche quando necessario. Perché penso che il tennis sia proprio questo. È un gioco di adattamento. Ho dovuto farlo molto durante questa partita e ho dovuto avere una mentalità aperta e cercare di essere un po’ creativa. Alla fine, ho fatto un buon lavoro. Mi sono detta: porta queste emozioni nello spogliatoio, e poi potremo festeggiare un po’ più tardi. Ma è stato difficile trattenere tutto dentro di me”.
“Penso davvero – continua Danielle – che parte del motivo per cui ho giocato così bene oggi sia perché ho avuto la mentalità di voler godermi ogni minuto di questa esperienza. Questo è il mio ultimo anno, questa è la mia ultima stagione e queste sono le mie ultime finali. A volte guardo indietro a diverse fasi della mia carriera e penso ‘wow, è tutto un po’ confuso e non lo ricordo così bene’. A volte sono solo passati quattro o sei anni, ma può sembrare un’eternità. Oggi ho pensato che questa sarebbe stata la mia prima finale nello stato in cui sono nata e avrei avuto molto sostegno dal pubblico. Ho continuato negli ultimi mesi giocando diversi tornei consecutivamente. Ora posso festeggiare con gli amici. Ho così tanti parenti e amici arrivati da tutto il Paese e da diverse parti del mondo. Passeremo un bellissimo weekend. Domani avremo un torneo di pickleball. Spero di poter restare sveglia a lungo (risata, ndr) e indossare un outfit diverso da quello da tennis finalmente”.