Cannavaro critica 3 giocatori del Napoli: Spalletti li avrebbe distrutti

Fabio Cannavaro ha aperto il suo cuore sul caos al Napoli questa stagione e ha spiegato l’importante e mancante influenza di Luciano Spalletti al club. I Partenopei hanno a malapena somigliato alla squadra che ha elettrizzato la Serie A la scorsa stagione, non riuscendo a raggiungere quel livello dopo le partenze dell’allenatore Spalletti e del direttore sportivo Cristiano Giuntoli. Tre allenatori sono stati in panchina quest’anno – Rudi Garcia, Walter Mazzarri e Francesco Calzona.

Il Napoli ha già iniziato a prepararsi per la prossima stagione, con il primo obiettivo di nominare un nuovo allenatore a lungo termine. Il favorito di Aurelio De Laurentiis sembra essere Antonio Conte, e Vincenzo Italiano della Fiorentina è anche un altro forte candidato.

Cannavaro critica il Napoli

Parlando con Il Mattino tramite Calciomercato.com, Cannavaro ha prima discusso dell’importanza di Spalletti nello spogliatoio e del peso della sua uscita al Napoli.

“Nei suoi due anni al Napoli, abbiamo condiviso idee ma vederlo parlare con la nazionale italiana tra la partita contro il Venezuela e quella contro l’Ecuador, vedere come ha chiamato vari giocatori a un maggiore impegno, i termini e i toni usati per motivare gli Azzurri, mi ha fatto capire ancora di più l’impresa che ha compiuto al Napoli”.

Ha dato un esempio specifico del lavoro di Spalletti nello spogliatoio, facendo riferimento alla loro sconfitta per 3-0 in casa contro l’Atalanta di recente.

“Immagino cosa sarebbe successo al ritorno degli allenamenti con Traore, Anguissa e Raspadori per gli errori commessi sul primo gol dell’Atalanta sabato scorso. Erano immobili, attoniti, spettatori mentre quattro giocatori dell’Atalanta occupavano l’area. Li avrebbe fatti a pezzi. E devo dire, ha ragione, vedo molto di Marcello Lippi nel suo modo di fare le cose”.

Infine, Cannavaro ha criticato il Napoli per il modo in cui ha gestito la situazione di Piotr Zielinski.

“Non sopporto come hanno trattato Zielinski che già, poverino, sembra qualcuno che non c’entra nulla. Qualcuno che ha dato la sua anima per otto anni, perché non dovrebbe chiedere aiuto? Siamo vicini al dover scappare da Napoli di notte, quasi segretamente”.