Humbert sconfigge Sonego ai quarti nonostante il gran primo set
Si tratta di una sfida al confine. Geograficamente parlando, il Masters 1000 di Monte-Carlo si svolge effettivamente in territorio francese, con il Country Club formalmente situato a Roquebrune Saint-Martin, a 13 chilometri da Ventimiglia. Metti insieme un italiano e un francese qui e avrai una serata al confine, sempre sul filo tra l’ambizione e il timore, caratterizzata da forti contrasti e intense passioni. Humbert e Sonego non potrebbero essere più diversi. Il mancino francese, figlio di gastronomi e appassionato pianista, sa dosare i colpi con la stessa maestria con cui si dosano gli ingredienti, tra scienza e arte. Gioca con razionalità e precisione geometrica, ma occasionalmente sorprende con lampi di stile diverso, accelerazioni improvvisate e tocchi fulminei di istinto. Il giocatore torinese, invece, controlla gli spazi al ritmo dei cori, il suo tennis ondeggia al ritmo del respiro dei tifosi che esultano, cantano, tremano e gioiscono.
In una battaglia mai oltre i limiti sul campo ma vissuta come un duello di Coppa Davis, Sonego risulta inarrestabile. Le celebrazioni coreografiche, i recuperi impossibili, i colpi vincenti spettacolari: tutto fa parte di uno spettacolo che solo Sonego sa interpretare. Il suo spirito da performer appoggia e valorizza un gioco completo, creativo, generoso ed offensivo. Ad applaudire, in maniera del tutto meritata, ci sono il capitano della Coppa Davis Filippo Volandri e Umberto Rianna, responsabile del Settore Tecnico per gli Under 18 della FITP.