Il match è cambiato grazie all’energia del pubblico: Nole ne ha tratto beneficio
Ma come si fa a concentrarsi, a prendere energie, dopo una diatriba col pubblico? Questa domanda è stata rivolta a Novak Djokovic molte volte, poiché ogni volta che accade sembra un piccolo miracolo. Nel primo set a Monte-Carlo, in svantaggio per 4-3 e 40-0, il serbo è riuscito a ricevere un paio di doni da Lorenzo Musetti e soprattutto a incitare i tifosi italiani abbastanza da trovare il coraggio necessario.
Novak ha spiegato: “Lorenzo ha iniziato meglio di me, è stato più forte in campo per otto game. Poi c’è stata quella interazione divertente con il pubblico e qualcosa è cambiato. Sono riuscito a invertire il corso della partita. Lui ha commesso degli errori, non era lucido e io ho approfittato di questo”.
Successivamente ha fornito una spiegazione più dettagliata: “Provo sempre a trasformare l’energia del pubblico, anche se negativa, in qualcosa di positivo per me. Non cerco di creare problemi con nessuno, ma quando la gente reagisce in modo che ritengo ingiusto, non mi piace restare in silenzio. È una mentalità con cui sono cresciuto: se qualcuno ti fa del male, rispondi. Fino a quel momento, Musetti stava dominando, quindi l’interazione con il pubblico è arrivata al momento giusto. In qualche modo mi rilasso, ogni volta che cerco di mettermi un sorriso sul volto”.
L’anno scorso, nello stesso torneo e nello stesso turno, fu invece Lorenzo a vincere e la partita fu totalmente diversa. Come ha spiegato Djokovic in modo chiaro: “Sono soddisfatto del mio rendimento, sento di essere in condizioni decisamente migliori rispetto a dodici mesi fa. Non sono ancora al massimo fisicamente, ho avuto momenti difficili in cui mi sembrava di non avere energia, ma è normale: fa parte del processo di crescita in questi primi incontri sulla terra. L’obiettivo è Roland Garros, devo trovarmi in forma ottimale là”.
Per vincere, Djokovic è stato particolarmente aggressivo: ha effettuato 30 discese a rete in totale. “Non ho avuto l’impressione di andare così spesso a rete, ma è importante essere aggressivi contro giocatori come Musetti. Lui ha talento e può colpire bene tutti i colpi. Bisogna essere propositivi nell’andare a rete”.
Infine, un commento sul lavoro, sia di oggi che di ieri. “Stiamo lavorando molto sulla posizione in campo. Devo essere bravo sia in difesa che in attacco. La terra è la superficie che richiede maggiormente dal punto di vista tecnico, quindi siamo abituati ad affrontare queste sfide. Nenad Zimonjic sta portando un punto di vista fresco su quello che devo fare in campo, quindi spero di continuare nella giusta direzione”.
Infine, un’ultima nota di orgoglio. “Da vent’anni lavoro duramente sul mio corpo, sull’alimentazione e sul mio stile di vita. Non voglio rivelare segreti, ma sono molto orgoglioso di ciò che ho ottenuto nella mia carriera, mantenendo sempre l’obiettivo di durare il più a lungo possibile. A quasi 37 anni, sono ancora il numero 1 del mondo e gioco al massimo livello. È il risultato di questa cura su me stesso nelle ultime due decadi. Ho sempre voluto giocare il più a lungo possibile ed è significativo che i miei migliori risultati siano arrivati dopo i 30 anni”.