12 aspiranti campioni che si distinguono nel mondo del tennis universale
Nel 2024, nel tennis di vertice, ha ancora senso parlare di terraioli? L’idea del giocatore ‘universale’, capace di esprimere il proprio tennis al massimo livello su qualsiasi superficie, sembra aver preso il sopravvento definitivamente? La risposta non è così semplice.
Se è vero che molti giocatori che puntano ai grandi titoli non si preoccupano più della superficie su cui giocano, è altrettanto vero che ci sono ancora professionisti con attitudini spiccate per la terra, anche tra i top 100. Alcuni di loro hanno costruito gran parte del loro ranking sul rosso, vincendo titoli principalmente su questa superficie.
Ad esempio, Casper Ruud, nonostante abbia raggiunto una finale Slam sugli Us Open, mostra una maggiore distanza di rendimento tra la terra e gli altri terreni rispetto ad altri giocatori. Allo stesso modo, giocatori come Sebastian Baez, Tomas Martin Etcheverry, Laslo Djere e altri dimostrano di avere una particolare affinità con la terra battuta, sebbene cercano di evolversi per diventare più completi.
La discussione su terraioli e giocatori ‘universali’ nel tennis di vertice continua quindi ad essere attuale, con alcuni professionisti che continuano a eccellere sulla terra, nonostante la tendenza generale verso una maggiore versatilità.