Lotito e Gravina esplodono in una brutta lite nel 2024
Un’altra amara disputa è scoppiata tra il Presidente della Federazione Gabriele Gravina e il patron della Lazio, Claudio Lotito, scambiandosi insulti e accuse. Questo non è certo la prima volta che la coppia si scontra su come gestire il calcio italiano e la situazione non sembra migliorare dopo l’ultima esplosione. Il Presidente della FIGC, Gravina, stava parlando in un evento organizzato dal giornale Il Foglio quando gli è stato chiesto dei litigi tra alcune sezioni della Lega Serie A e la Federazione. “Non direi così, ho un rapporto splendido con molti presidenti. Ci sono altri che vogliono gestire il mondo del calcio a modo loro. Mi riferisco a Lotito e al suo approccio Lotitismo.” La Lega Serie A ha votato contro la riduzione della divisione da 20 a 18 squadre, una proposta sostenuta da Inter, Milan e Juventus. Stanno anche spingendo per formare una divisione separata alla maniera della Premier League per creare maggiore ‘autonomia’ dalla FIGC. “Parlando di autonomia, dobbiamo capire come sia possibile in Italia che certe personalità possano far parte del Consiglio FIGC, del consiglio della Lega Serie A, essere senatori, essere membri della commissione finanziaria, proprietari di club…” ha aggiunto Gravina. Non è passato molto tempo prima che Lotito rispondesse con una dichiarazione tramite l’agenzia di stampa Ansa. “Sono rimasto sbalordito leggendo i commenti del signor Gravina sulla mia persona, che sinceramente parlano da soli: chiara manifestazione di pura ostilità e risentimento sfrenato nei miei confronti, il tutto allo scopo di difendersi dall’assunzione di responsabilità per lo stato attuale del calcio italiano. Il suo rapporto personale con alcuni presidenti non li esclude dalla tensione e dalla confusione che regna oggi nel calcio italiano, condivisa da tutti coloro che stanno cercando, nonostante gli ostacoli posti da Gravina, di rinnovare le regole.” Lotito, costretto a vendere la Salernitana con pochi minuti di anticipo sul termine ultimo a causa delle regole che limitano a un proprietario di avere più di un club nella stessa divisione, ha anche commentato i suoi vari ruoli nei palazzi del potere. “La mia posizione di proprietario di un club, consigliere federale, consigliere della Lega e membro del Senato, tutti ruoli ottenuti con elezioni regolari e democratiche, mi permettono di avere una visione più ampia dei problemi e delle possibili soluzioni per eliminare quegli ostacoli. Il mondo del calcio non richiede isolamento, ma una visione più ampia dei suoi vari componenti. I miei diversi ruoli istituzionali mi danno la possibilità di offrire un contributo, aiutando il calcio a emergere con un’autonomia che viene erroneamente intesa come un ‘granducato personale’.”