14 anni dopo, Aravane Rezai torna a Madrid da Santa Margherita di Pula

Guardando l’albo d’oro di Madrid, si nota il nome sbiadito di Aravane Rezai nel 2010. A quel tempo, la ragazza nata in Francia da genitori iraniani era solo di 23 anni ed era piena di fuoco sacro. Correva freneticamente per tutto il campo e colpiva la palla con determinazione, seguendo gli insegnamenti di suo padre Arsalan, che era anche suo sponsor, motivatore e allenatore. Troppo, forse, come sospettavano molti, fino a dimostrare nei fatti l’ennesima storia di un padre dominatore nello sport, investendo ogni risorsa e energia per la futura carriera sportiva della figlia.

CADUTA

Quell’anno a Madrid, Rezai fece scalpore eliminando al primo turno l’ex numero uno Justine Henin, seguita da Jankovic e Safarova, per poi aggiudicarsi il titolo con una magica rimonta da 2-5 nel secondo set contro Venus Williams. Tuttavia, il suo viaggio verso il successo si concluse lì e iniziò un periodo di alti e bassi, con distacchi e ritorni dal tennis e dal padre dominante, crisi di fiducia, tentativi falliti, depressione e disperazione.

Dal suo timido e infruttuoso ritorno nel Tour nel 2015, fino alle sporadiche apparizioni degli anni successivi nel 2017, 2018 e 2019 sul circuito ITF, Rezai ha perso spesso troppo presto partite e fiducia. Un’esperienza che ha deluso coloro che avevano visto in lei una campionessa con all’attivo 4 titoli WTA.