Israele, attacchi a Gaza e in Libano: decine di morti
Israele ritira migliaia di riservisti da Gaza, ma “avremo ancora bisogno di loro nel 2024” assicura un portavoce. Altri attacchi di Hezbollah spingono alla reazione di Israele con diversi morti nel sud del Libano. L’Iran invia una nave nel Mar Rosso a sostegno degli Houthi dello Yemen
Migliaia di soldati israeliani verranno ritirati dalla Striscia di Gaza, “ma la guerra continua e avremo ancora bisogno di loro nel 2024″ ha dichiarato il portavoce dell’esercito israeliano (Idf), Daniel Hagari.
“Dobbiamo gestire la distribuzione delle forze sul terreno in maniera complessa, con particolare riferimento alle unità dei riservisti e alle necessità dell’economia” ha spiegato il portavoce.
Il parziale ritiro potrebbe anche segnalare che Israele abbia preso il controllo sostanziale di parti della Striscia, specialmente a nord, o che abbia accolto l’invito degli Stati Uniti a ridurre per quanto possibile l’intensità delle operazioni militari.
Ucciso uno dei comandanti di Hamas del 7 ottobre
Le brigate Al-Qassam, l’ala militare di Hamas, hanno comunicato di avere lanciato decine di razzi verso Israele nelle prime ore del nuovo anno.
I razzi, visibili in uno dei video postati dall’Idf su X, hanno fatto scattare le sirene anti-aree ma non hanno provocato vittime o danni.
Gli attacchi israeliani su Gaza hanno ucciso oltre 150 palestinesi nelle ultime ventiquattro ore. Tra questi, a Deir al-Balah, c’è uno dei comandanti dell’unità speciale Nukhba, Adel Masmah.
Secondo il portavoce Hagari, Masmah aveva guidato l’incursione a Kissufim, uno dei kibbutz più colpiti negli attacchi di Hamas dello scorso ottobre.
Il bilancio della guerra a Gaza si avvicina a 22 mila morti
La crisi umanitaria e la distruzione del territorio causate dalla guerra in corso non hanno precedenti a Gaza. Il 70 per cento dei morti sono donne e bambini, secondo le autorità sanitarie locali.
“La gente festeggia il nuovo anno, mentre noi siamo sfollati e lasciamo le nostre case. Viviamo qui in strada” dice uno sfollato palestinese.”Il Natale per me era un’occasione per riunirmi con la famiglia, lo trascorrevo a Betlemme con i miei cari. Quest’anno sono rimasto lontano dalla mia casa e dalla mia comunità” dice un altro.
La speranza di molti è che si possa concordare un nuovo cessate il fuoco, per portare aiuti a Gaza e liberare i 129 ostaggi ancora detenuti. Tuttavia, diversi media israeliani hanno riferito lunedì che i negoziati sono complicati dalla richiesta di Hamas che Israele ritiri tutte le proprie forze da Gaza.
L’Iran ha inviato una nave nel Mar Rosso
Si continua a guardare con attenzione anche alle conseguenze regionali del conflitto.
Prima di tutto al confine con il Libano. Alcuni attacchi lunedì hanno ferito cinque soldati israeliani. L’esercito ha risposto colpendo postazioni militari di Hezbollah e uccidendo almeno tre miliziani.
Ci sono poi le tensioni nel Mar Rosso, dove nelle ultime settimane la navigazione internazionale verso Suez è stata compromessa dagli attacchi degli Houthi, una milizia dello Yemen affiliata al regime di Teheran.
La Marina iraniana ha inviato il cacciatorpediniere Alborz, che è arrivato lunedì nello stretto di Bab-el-Mandeb. La decisione sembra una risposta alle minaccedel Regno Unito di un’azione militare diretta contro gli Houthi dopo l’ultimo attacco a una nave mercantile danese.
Gli Stati Uniti hanno affondato finora tre imbarcazioni degli Houthi e organizzato una task force internazionale per il pattugliamento di quelle acque.
Tuttavia la Uss Ford, una delle due portaerei inviate in Medioriente allo scoppio del conflitto tra Israele e Hamas, ripartirà nei prossimi giorni, secondo l’emittente statunitense Abc.
, 2024-01-01 18:58:30