Mar Rosso: perché alcuni Paesi si defilano dall’operazione americana?
Gli attacchi guidati dagli Houthi, iniziati dopo lo scoppio della guerra tra Israele e Hamas, minacciano di interrompere gravemente i flussi commerciali verso l’Europa
L’operazione Prosperity Guardian, lanciata dagli Stati Uniti a dicembre, mira a proteggere le navi commerciali internazionali da una recente serie di attacchi di droni e razzi da parte degli Houthi, un gruppo ribelle sostenuto dall’Iran che controlla una parte del territorio dello Yemen.
Gli attacchi guidati dagli Houthi, iniziati dopo lo scoppio della guerra tra Israele e Hamas, minacciano di interrompere gravemente i flussi commerciali verso l’Europa e hanno costretto le principali compagnie di navigazione ad evitare l’area.
Gli Houthi hanno dichiarato sostegno ad Hamas e hanno promesso di prendere di mira le navi dirette in Israele nel Mar Rosso, dove passa il 12% del commercio globale, compreso il 30% del traffico di container.
Durante il fine settimana, i ribelli Houthi hanno tentato di sabotare una nave gestita dalla società danese Maersk, spingendo la Marina americana a rispondere affondando le piccole imbarcazioni degli Houthi e uccidendo dieci militanti.
Si prevede che Maersk deciderà a breve se riprendere ad inviare le sue navi attraverso il Canale di Suez dopo aver temporaneamente interrotto i viaggi per timore di ulteriori attacchi.
La deviazione alternativa, che comporterebbe tutto il giro del sud dell’Africa, potrebbe aggiungere sino a un mese di tempo ulteriore di viaggio, minacciando di sconvolgere il commercio mondiale con ritardi e costi aggiuntivi.
Lunedì, l’Iran ha schierato la sua nave da guerra Alborz nel Mar Rosso, secondo l’agenzia di stampa Tasnim: il segretario del Consiglio supremo di sicurezza iraniano (Snsc), Ali Akbar Ahmadian, ha incontrato il portavoce degli Houthi, Mohammed Abdulsalam.
L’Europa si è trovata combattuta tra il sostegno agli sforzi guidati dagli Stati Uniti per proteggere la libertà di navigazione nel Mar Rosso e la salvaguardia degli interessi commerciali europei, evitando allo stesso tempo di contribuire ad un inasprimento delle tensioni in Medio Oriente.
Secondo Farea Al-Muslimi, ricercatrice per il programma Medio Oriente e Nord Africa presso Chatham House, l’Europa deve affrontare la sfida di “trovare il giusto equilibrio tra le prospettive”.
“L’Europa sta cercando il più possibile di evitare ulteriori ricadute nella regione in seguito alla guerra di Gaza e l’ultima cosa che vuole è una nuova linea del fronte attiva – spiega Al-Muslimi – allo stesso tempo, come si fa a lasciare che gli Houthi se la cavino così? Perché ciò potrebbe ispirare anche altri gruppi di miliziani nel Corno d’Africa”.
Alcune Nazioni dell’Ue esitano
Sebbene l’operazione guidata dagli Stati Uniti abbia originariamente ottenuto il sostegno di sei Paesi europei, Francia, Spagna e Italia da allora hanno preso le distanze dall’Opg per paura che potesse acuire le tensioni e portare a un’escalation del conflitto in Medio Oriente.
Il ministero della Difesa francese ha reagito all’annuncio della missione con una dichiarazione in cui afferma che, pur apprezzando le iniziative per rafforzare la libertà di navigazione nel Mar Rosso, le sue navi da guerra nella regione rimarranno sotto il comando francese.
L’Italia ha affermato che, pur impegnando una fregata navale a pattugliare l’area, ciò “avrebbe avuto luogo come parte di un’operazione esistente autorizzata dal Parlamento e non dell’Operazione Prosperity Guardian”.
Anche il ministero della Difesa spagnolo ha fatto sapere che il Paese non parteciperà all’operazione: Madrid ha smentito le notizie secondo cui avrebbe posto il veto alla decisione di deviare l’operazione navale antipirateria dell’Ue “Atalanta”, che ha sede in Spagna, per salvaguardare le navi del Mar Rosso dagli attacchi degli Houthi.
Il primo ministro spagnolo, Pedro Sánchez, ha chiesto la creazione di una missione europea su misura per pattugliare l’area e proteggere gli interessi commerciali europei.
La settimana scorsa, anche un portavoce del ministero degli Esteri tedesco ha affermato che la Germania sta collaborando con i suoi alleati dell’Ue.
Alcuni esperti ritengono che l’Unione europea debba reagire agli attacchi degli Houthi.
“Gli europei dovrebbero rafforzare la loro presenza navale nel Mar Rosso ed il coordinamento intra-europeo”, ha scritto a dicembre Camille Lons, visiting fellow presso il Centro europeo per le relazioni estere, citando il progetto ‘Atalanta’ come uno dei meccanismi esistenti che potrebbero essere ripristinati.
Ma secondo Al-Muslimi, i politici occidentali si trovano di fronte a un “gioco” in cui l’intervento potrebbe anche innescare una grave crisi umanitaria per gli yemeniti: questi ultimi “pagheranno lo scotto più alto, perché aumenteranno i prezzi dei prodotti alimentari e le importazioni di beni in un Paese già dilaniato da nove anni di guerra”.
Quali Nazioni europee sono intervenute?
La Danimarca ha reagito al più recente attacco alla sua nave operata da Maersk, promettendo di inviare una nave da guerra nella regione per “scongiurare attacchi simili”.
L’attacco a Maersk “sottolinea la grave situazione nel Mar Rosso”, ha detto martedì il ministro degli Esteri del Paese, Lars Løkke Rasmussen.
La Grecia ha invece affermato che contribuirà allo sforzo guidato dagli Stati Uniti con una fregata navale, mentre i Paesi Bassi hanno fatto sapere che contribuiranno con ufficiali della Marina.
Nonostante il sostegno di questi tre Paesi costieri relativamente piccoli, la riluttanza delle principali Nazioni dell’Ue a sostenere esplicitamente gli Stati Uniti è senza dubbio un duro colpo per l’operazione.
Il Regno Unito si è espresso a sostegno dell’operazione statunitense, con il segretario alla Difesa, Grant Shapps, che ha promesso che il governo britannico potrebbe intraprendere azioni dirette contro i ribelli Houthi.
Shapps ha affermato che il governo non esiterebbe ad intraprendere “azioni dirette” per prevenire ulteriori attacchi, tra le notizie secondo cui Regno Unito e Stati Uniti stanno preparando una dichiarazione congiunta per emettere un ultimo avvertimento al gruppo yemenita.
Secondo quanto riferito, gli Stati Uniti e il Regno Unito stanno preparando una dichiarazione congiunta per mettere in guardia gli Houthi dal mettere in atto ulteriori attacchi, sebbene non sia chiaro se l’Unione europea o uno dei suoi Stati membri firmerebbe tale dichiarazione.
Un funzionario dell’Unione europea non era disponibile per commentare le misure allo studio come parte della risposta del blocco agli attacchi.
Al-Muslimi ritiene che la natura altamente imprevedibile dell’attività militante degli Houthi significhi che qualsiasi appello di avvertimento da parte dei politici occidentali potrebbe rivelarsi infruttuoso.
“Gli Houthi sono il gruppo più imprevedibile che probabilmente esista in questo momento in Medio Oriente – ha detto – molti Paesi arabi soffrono più degli Stati occidentali a causa degli attacchi Houthi, ma c’è ben poco che possano fare”.
, 2024-01-02 17:50:45