Lamenta Brancaccio: “Scommesse offensive e insulti contro di me, l’ATP dovrebbe intervenire”
Raul Brancaccio non accetta la situazione. Quanto è accaduto al Challenger di Napoli, ha spiegato calmamente in un’intervista al quotidiano “la Repubblica”, lo ha riempito di rabbia e dolore. Il ventiseienne di Torre del Greco ha perso al primo turno contro Pierre-Hugues Herbert, che ha annullato sette match point con belle volée, servizi vincenti e persino uno smash fortunato sulla riga. Tuttavia, non è la sconfitta che tormenta Brancaccio. È la marea di “insulti minacciosi, parole indecenti, urla incontrollate ad ogni punto. E tutto questo contro di me. A Napoli, praticamente a casa mia, ho capito subito cosa stava succedendo. È stato un inferno”, ha detto Brancaccio.
La motivazione, ha ammesso, è chiara. “Qualcuno aveva scommesso su di me francese (che, voglio sottolineare, non c’entra affatto con tutto questo) e non poteva credere di stava perdendo”. Brancaccio, che aveva già reagito con un post infuocato sui suoi profili social, ha rivelato di aver ricevuto molti messaggi di solidarietà, come quello di Matteo Berrettini. “Mi ha confortato per la sconfitta scrivendomi che anche a lui era successo di non sfruttare ben 12 match point e mi ha incoraggiato ad andare avanti e a non badare a quella gente che mi urlava contro perché non c’entra nulla con il tennis”.