Montecarlo ATP, Djokovic ricorda Kobe: “Amo il suono della palla in questo sport, come il reticolo di un canestro”

Il tabellone principale degli incontri di tennis sta giungendo alla sua fase finale e Novak Djokovic è ancora in gara. Nonostante ci sia ancora del lavoro da fare per affinare il suo gioco, Djokovic è riuscito a sconfiggere Alex De Minaur e a qualificarsi per le semifinali dell’ATP di Montecarlo, raggiungendo così la sua settantasettesima presenza nel penultimo atto di un Master 1000, stabilendo un altro record. Dopo la partita, Djokovic ha parlato in conferenza stampa, rivelando i suoi pensieri sul match e dichiarando il suo amore per il tennis, ispirandosi al suo amico sfortunato Kobe Bryant.

Durante la conferenza stampa, Djokovic è stato interrogato sul suo comportamento alla fine del match, notando che sembrava preoccupato anziché felice per la vittoria. Djokovic ha spiegato che era più un senso di sollievo che festeggiamento e ha scherzato sul fatto che a volte festeggia come Daniil Medvedev e altre volte in modo più discreto. Ha anche accennato alle parole “brutto” utilizzate da De Minaur dopo il match, concordando sul fatto che la partita non è stata giocata al meglio, soprattutto nel secondo set.

Quando gli è stato chiesto se sia soddisfacente vincere una partita senza sentire di aver giocato bene, Djokovic ha risposto che a volte è necessario trovare la strada per la vittoria, anche se non si è al massimo della forma. Ha citato il concetto di “vincere brutto”, simile al titolo di un libro di Brad Gilbert, sottolineando l’importanza di saper gestire le partite anche quando non si è al proprio meglio.

Infine, Djokovic ha parlato dell’amore per il tennis e dei dettagli che lo motivano ogni giorno. Ha fatto riferimento al suono della palla colpita pulitamente durante il gioco e alla sensazione di competizione e eccitazione che lo anima prima di ogni match. Ha sottolineato l’imprevedibilità dello sport e il brivido dell’inconscio che lo spinge a dare il massimo in campo. Djokovic ha espresso la sua gratitudine per poter trasformare i suoi sogni in realtà attraverso il tennis, sottolineando l’emozione e la sfida costante che lo spingono a migliorare e a competere al massimo livello.